martedì 29 aprile 2014

qualche giorno fa una nostra cara amica Daniela Marconi ci segnalava che nelle zone del centro storico di Vetralla dai rubinetti usciva acqua con sassetti e terra.. da una mia ricerca fatta sul web ho trovato queste informazioni che potrebbero essere utili a tutti noi....
Per quanto segnalato dalla nostra Amica Daniela Marconi ho fatto una ricerca in merito e ho trovato queste informazioni...........La sicurezza dell’acqua del rubinetto è una questione particolarmente delicata. Secondo la legislazione italiana l’acqua potabile (da bere) per essere tale deve rispondere a determinati requisiti, cioè deve essere: incolore, inodore, di sapore gradevole e batteriologicamente pura. Deve anche: avere un valore del pH compreso tra 6,5 e 9,5; avere un livello di durezza, data dal contenuto in sali alcalino-terrosi (principalmente calcio e magnesio), compreso tra 15 e 50 gradi francesi e avere un contenuto di nitrati massimo pari a 50 mg per litro. Infine, ma non per ultimo, deve contenere una quantità di sali tale da dare un residuo fisso massimo pari a 1500 mg/l. E quindi, in linea generale, in Italia, l’acqua potabile viene sottoposta per legge a rigorose analisi, prima di essere erogata in rete. Inoltre, viene trattata con sostanze disinfettanti, quali cloro, ozono, ipoclorito di sodio. Tali sostanze, anche se possono qualche volta dare un sapore non del tutto gradevole all'acqua, sono quelle che danno garanzie per la salute, poiché disinfettano l’acqua. Dunque, tolti casi molto particolari "Come quelli del nostro Comune", temporanei e circoscritti a determinate zone italiane, o a situazioni straordinarie (alluvioni, terremoti o smottamenti del terreno alle fonti e nelle vicinanze della rete idrica, con gravi danni agli acquedotti) l’acqua del rubinetto dovrebbe essere sicura per legge (qualche precauzione in più è necessaria per i lattanti e i bambini al di sotto di 1-2 anni, le donne in gravidanza e gli anziani o le persone con gravi problemi immunitari e con gravi malattie croniche). consiglierei di rivolgere una domanda scritta al Comune, all'Ufficio Acqua Potabile o alla ASL competente per territorio. Tali uffici, oltre a eseguire le analisi del caso , sono tenuti a fornirle tutte le informazioni richieste, non ultimo a dare i dati relativi all'uso di depuratori da parte di altri cittadini dello stesso comune.

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