sabato 2 marzo 2013


COMUNICATO STAMPA TUSCIATIMES DI Giovanna Malori 
VETRALLA, IL PRESIDENTE DELLA TALETE SI CONFRONTA CON AMMINISTRAZIONE E CITTADINI SUL TEMA ARSENICO, DURANTE LA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE

VETRALLA- Una seduta di consiglio comunale aperta alla cittadinanz

a e fortemente voluta da parte di 5 consiglieri comunali per discutere i seguenti ordini del giorno: potabilità dell’acqua, raccolta differenziata, l’immobile di proprietà dell’INAIL in uso alla ASL adibito a Centro della Salute comprensoriale e la situazione politico-amministrativa. Ma è stato senz’altro il primo punto, la questione ‘acqua all’arsenico’, a scald
are gli animi, con numerosi interventi da parte dei cittadini, che hanno partecipato in buon numero all’iniziativa, e che hanno avuto l’occasione di poter fare le proprie rimostranze proprio a Marco Fedele, presidente della Talete spa, società che gestisce dal 2011, il servizio idrico nel Comune.

Uno scambio di vedute costruttivo che ha coinvolto amministratori e cittadini e coordinato dal vice presidente del consiglio comunale Elio Pietro Romolo Ferri. È stato innanzitutto chiesto di spiegare il perché di tutto questo ritardo nell’adempiere ad una normativa europea vecchia già di anni e che imponeva di rispettare limiti ben precisi alla presenza di arsenico nell’acqua per essere considerata potabile e soprattutto di fare il punto sulla situazione dearsenificatori , spiegando, poi, chiaramente, una volta per tutte se considerare la Talete soggetto privato o pubblico.


“La Talete è
una società pubblica che gestisce un servizio pubblico” sottolinea il presidente della stessa (nella foto a sinistra) “La società è interamente partecipata da 44 entità pubbliche, che sono tutti i c
omuni della provincia di Viterbo e la provincia stessa e dal 2003 prende in carico la gestione del servizio idrico in tutta la sua interezza. Purtroppo il ritardo accumulato è da addebitare alle istituzioni; la tutela del diritto alla salute, perché è di questo che stiamo parlando, è competenza concorrente di Stato-Regione: di tutte le cause fatte fino ad oggi dai cittadini in merito alla questione, nessuna condanna è arrivata per i comuni o per il gestore del servizio. L’unico successo è stato ottenuto da una class action della Codacons che è riuscita a far ottenere un rimborso con condanna del ministero della Salute”.

Per quel che concerne i dearsenificatori sul territorio vetrallese vengono forniti dati e, soprattutto, date ben precise: il primo dearsenificatore (capacità di 8litri al secondo) verrà messo in funzione entro 15 giorni, perché si è dovuto operare lavori di consolidamento sul terreno instabile; per il secondo, sito a Tre Croci, è stata stimata l’attivazione entro 45 giorni, perché si è dovuto intervenire anche sui valori, prima non rilevati, di fluoro; il terzo impianto, che è anche il più grande, presso La Botte, verrà messo in funzione in Aprile; per il quarto, di Casal Grande (6 l/s), si dovranno attendere circa 80 giorni; infine, l’ultimo, aggiunto su richiesta dell’amministrazione, è quello di Cinelli attivato in 90 giorni.


Si è molto discusso anche delle cosiddette Casette dell’Acqua. I cittadini lamentano in particolare il malfunzionamento degli impianti, spesso guasti, cui però la Talete può solo sollecitare degli interventi alla ditta che ha vinto l’appalto, e che forniscono più acqua gassata (a pagamento, perché addizionata di anidrite carbonica) che normale; la mancanza di illuminazione, inoltre, rende disagevole il prelievo se non in pieno giorno. Alla domanda più frequente “Perché paghiamo , e a caro prezzo, per potabile un’acqua che poi potabile non è?”, l’avvocato Fedele spiega che le tariffe non sono decise in seno alla società, ma vengono fornite dall’ATO. Per il 2013 si tratta di una ‘tariffa transitoria’ che poi verrà stabilita su base regionale". Sulla questione poi della scarsa pressione idrica, che da tempo affligge la zona, aggiunge che si sta operando per risolvere definitivamente la questione “Ad oggi abbiamo speso 596 mila euro nel comune di Vetralla”.

Presente anche l’ingegner Gianfranco Daniele dell’ATO1, che, dopo aver illustrato la storia delle nostre acque, mette in guardia il cittadino dal lasciarsi allarmare da quello che sente sull’arsenico. Anche il sindaco Aquilani sembra in linea con il suo pensiero tanto che afferma: “E’ senz’altro nostro dovere applicare le norme ch
e ci vengono indicate, stiamo lavorando in questo senso e presto la situazione verrà risolta, ma è possibile dichiarare l’acqua ‘non potabile’ per legge? Il balletto dei limiti, di volta in volta abbassati od innalzati, lo dimostra. L’acqua dovrebbe essere dichiarata non potabile su basi scientifiche, su questo io avrei portato avanti una ricerca ben approfondita. Comunque è importante che il cittadino sia ben informato, ma non allarmato, sull’argomento che , dopo duemila anni, è stato posto alla nostra attenzione. Perciò, nel ringraziare tutti quelli che hanno partecipato oggi e che ci hanno permesso di scrivere una bella pagina di comunità e comunicazione, invito ad evitare allarmismi e speculazioni e rassicuro la cittadinanza che continueremo ad operare per essere al più presto adempienti alla normativa per portare l’arsenico nei limiti di legge”

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