Vetralla: Panem et Circenses
Qualunque
cittadino di Vetralla abbia letto il botta e risposta (17agosto u.s.) tra il
M5S e Dario Bacocco sulla polemica della “Selva d'Oro” dovrebbe sentirsi
coinvolto e offeso, in quanto il Baccocco fa appello all'intelligenza dei Vetrallesi
(...Chi s'impegna e lavora in amministrazione confida nell'intelligenza dei
cittadini di Vetralla, assai maggiore di quello che stimano i pentastellati.
Ndr).
Le
affermazioni del Bacocco sono un'offesa all'intelligenza dei Cittadini, in
quanto non ci vuole molta acutezza intellettiva per capire che, come al solito,
i portavoce di questa amministrazione tendono a non dare risposte su domande
chiare e dirette.
Nel
loro articolo, i Pentastellati parlano di cifre, ricadute sull'economia locale
e fondi europei. La risposta di Bacocco è di carattere distrattivo: tesse le
lodi del sindaco Acquilani esaltandone le capacità pseudoartistiche e parla di
“arena di volgarità” sul dibattito politico.
Nella prima parte del commento, però, egli sottolinea che la
manifestazione “La selva d'oro” non ha mai avuto niente a che fare con la
politica.
Ci
permettiamo di ricordare a Dario Bacocco, che fin dalla Roma Imperiale, ogni
forma di spettacolo era anche uno strumento politico. “Panem et circenses” era
la principale forma per governare la plebe. Da allora ai giorni nostri la
formula è ancora attuale, solo che gli strumenti di distrazione sono più
numerosi e sofisticati, ma questo non toglie che non debbano essere sostenute e
promosse forme di spettacolo che non siano fine a se stesse.
Quindi,
Bacocco, a questa polemica avrebbe dovuto rispondere con cifre analitiche alla
mano, in quanto non basta accusare di “mistificare la realtà” da parte di chi
solleva critiche se non si danno risposte soddisfacenti ed esaustive.
Le
critiche, anche se urlate, sono sempre proteste e non possono essere tacciate
gettando fumo negli occhi ai cittadini. Oggi, contro coloro che protestano, è
divetato di moda muovere l'accusa di populismo, chiunque alza la voce e si
arrabbia per vedere riconosciuti i propri diritti è un populista!
Ebbene,
caro Bacocco, anche una buona parte dei Cittadini di Vetralla è diventata
“populista”, in quanto vuole delle risposte e rispetto dei propri diritti;
vuole che si facciano spettacoli, ma in una cittadina pulita e funzionale;
vuole che queste iniziative portino anche benefici economici (tangibili) alla
collettività; vuole chiarezza e spiegazione sui conti pubblici e non risposte
irritanti!
Da
molte dichiarazioni dei rappresentanti della classe politica vetrallese, si
evice l'intolleranza dei moderni sistemi di comunicazione ( es.Facebook),
strumenti di libertà con i quali ogni cittadino può esternare il proprio
dissenzo, ma con una sostanziale differenza rispetto alle manifestazioni di
piazza: Facebook è uno strumento democratico che usa la parola, e come tutti
sanno “colpisce più dell'acciaio”.
Gennaro Giardino
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